venerdì 20 maggio 2011

A Milano un nuovo modo di fare amministrazione. Ora si può.

Questa mattina, in un’affollata conferenza stampa, Giuliano Pisapia ha illustrato il profilo generale di un progetto di riordino delle competenze di governo del Comune di Milano che potrà vedere attuazione fra poche settimane. Si tratta di una matrice, basata su un sistema di governo con 12 assessorati, 4 deleghe del Sindaco e nuove funzioni per il presidente del Consiglio Comunale, che consentirà a Giuliano Pisapia e alle forze politiche della sua coalizione, di individuare, partendo dai contenuti e basandosi sulle competenze, le persone più adatte a governare, insieme al Sindaco, la città di Milano.

Ciò che occorre è dedicare maggior attenzione ai profili generali gestionali del “mestiere” di amministratore. Far sapere ora ai cittadini milanesi, agli elettori, questi schemi di governo, quindi prima del ballottaggio, significa metterle al centro del dibattito superando bugie, cattiverie e accuse sterili, il “buon governo”, per mettere in condizione i cittadini di avere un approccio serio e concreto al tema del’organizzazione.
Il progetto e la proposta sono ovviamente messe a disposizione delle forze politiche che appoggiano la candidatura di Giuliano Pisapia per un approfondimento e per un’analisi che vada più nel dettaglio rispetto però a un sistema di macrofunzioni già delineato.
Ha affiancato nella presentazione Giuliano Pisapia, il professor Stefano Rolando (Economia e gestione delle imprese nell’area del management pubblico, allo Iulm;  e già direttore generale alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Consiglio regionale della Lombardia), espressione del Comitato per il 51percento animato da Piero Bassetti che è stato ambito di analisi e discussione sul rapporto tra contenuti programmatici e innovazione della gestione. 


 Tre e idee di fondo:

1.  Nessun affastellamento di funzioni per appiccicare etichette sopra persone prescelte. Viceversa, una razionale e semplice riorganizzazione degli assessorati che passano - vicesindaco  compreso - da 16 a 12, suddivisi in tre macro-aree: competenze istituzionali, competenze economiche, competenze sociali.
2.    L’idea di base è partire dai bisogni di efficienza per arrivare alle competenze, partire dalle competenze per arrivare alle persone. Non il contrario.
3.  Assessorati robusti con competenze equilibrate, accorpate con l’obiettivo di ridurre al massimo i conflitti di competenza interni. Sindaco con ruolo nelle strategie, nel coordinamento generale e nelle relazioni. Vicesindaco controller dell’attuazione del programma e sviluppo relazionale verso il Consiglio Comunale, le zone cittadine e la città metropolitana. Tre delegati del sindaco in ascolto e dialogo permanente con mondi essenziali: cittadini e diritti di partecipazione, imprese e mondo del lavoro; Chiesa diocesana e tutte le religioni praticate. Sul mondo giovanile lo stesso Sindaco eserciterà in proprio la funzione relazionale perché ritenuta prioritaria per il rilancio di politiche di  ringiovanimento della città.
Tre le aree di garanzia: il presidente del Consiglio comunale a cui farà capo anche il board scientifico delle valutazioni delle politiche pubbliche municipali; un’autorità municipale per le garanzie civiche con regolazione anche della trasparenza e del dibattito pubblico; una consulta di associazioni e soggetti significativi sul tema dell’internazionalizzazione del sistema Milano.
Si propone di crea un assessorato a termine con delega all’Expo coadiuvato da un team inter-assesorile che assicuri il miglior presidio all’evento e agli organi preposti per la gestione.
Una visione generale, che lega il futuro alla tradizione per riportare la municipalità ad essere il vanto dei milanesi: credibile all’interno, restituendo fiducia e rispetto per la professionalità dei funzionari, seria ed efficace all’esterno, come chiedono i cittadini, le imprese, le associazioni. E infine capace di assicurare a Milano il ruolo nazionale e internazionale che spetta alla città.

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