martedì 17 maggio 2011

Sorpresa!!!!

Diciamocelo - senza usare l’inflessione nasale del ministro La Russa - nessuno se lo aspettava. Fuori da ogni previsione, oltre ogni sondaggio, più forte delle più ottimistiche previsioni, il successo, o forse per meglio dire, la goleada, l’exploit, la prodezza di Giuliano Pisapia è stata, onestamente, una sorpresa. Con tre settimane di ritardo, dall’uovo di Pasqua delle elezioni milanesi non è uscita la violinista svedese (tale Charlotte, vista transitare ad Arcore in casa del Premier) ma una sorpresona chiamata vittoria, condita con 7 punti (sette) percentuali di margine sul Sindaco uscente. Negli ambienti della sinistra milanese, nell’entourage del Partito Democratico, negli osservatori privilegiati della borghesia illuminata mai e poi mai ci si sarebbe attesi un risultato del genere. Certo dovuto, e qui i numeri parlano chiaro, a un crollo verticale della destra e del suo candidato e a una tenuta generale della sinistra nel suo complesso (rispetto alle elezioni comunali di 5 anni fa complessivamente migliorando il risultato di poco più dell’1%) esito di grande valore in un contesto dove, fra i partiti maggiori di area centro destra, tutti perdono. Nessuno però se lo aspettava e questo è certamente il segnale più indicativo. Milano, come spesso avvenuto nel passato e per vicende non solo legate alla politica, anticipa di tempi. E il pessimismo, anche di chi scrive, circa le possibili nefaste evoluzioni di quella “Involuzione Culturale” che il, quasi, ventennio berlusconiano ha, scientemente, approntato e somministrato agli italiani insieme alla “Rivoluzione” nel mondo della politica portata dalla discesa in campo del  Cav, non è stato spazzato via ma la nebbia, possiamo dire, si è almeno un po’ diradata. Perché alla  fine fra spin doctor, consiglieri ed esperti, studiosi e sondaggisti, tutti hanno dovuto fare i conti con i cittadini. E il grande errore di Letizia Moratti, della sua Giunta, della sua squadra, del suo capolista, è aver considerato i cittadini solo degli elettori negli ultimi mesi della campagna per le amministrative, diciamo dal mese di gennaio in poi. La trasformazione, o metamorfosi per calcar la mano, in realtà non c’è. O meglio non dovrebbe esserci. Cittadini ed elettori sono sempre la stessa entità, le stesse persone e questo è stato, in un passato remoto e forse sarà in futuro, l’arma vincente, l’asso nella manica, di chi riesce a conquistare il consenso elettorale. Non puoi pretendere di conquistare gli elettori se ti dimentichi dei cittadini per 4 anni e mezzo. Zero partecipazione, zero pathos, zero condivisione, zero comunicazione, zero di zero. Poi ad un tratto, improvvisamente (come scriveva Baudelaire in Spleen) cambia tutto. Si coinvolge, si pontifica, si parla, si twitta, si stampano manifesti, brochure, bilanci, si riempie il web con banner e annunci. Eh, ma la gente - e la città di Milano - non è mica scema! Almeno non tutta. E questo è un grande, grandissimo, strepitoso, risultato. Giuliano Pisapia, insieme al suo staff, ha saputo invece fare il contrario. E’ partito per tempo, ha spiazzato il PD con l’annuncio, a giugno 2010, della candidatura alle primarie e da li, senza pregresso, ha iniziato a parlare con gli elettori, delle primarie prima e delle elezioni poi. Forse poteva essere più aggressivo, e questo è anche il mio parere. Ci sono stati momenti nei quali, un po’più di verve non avrebbe guastato. Ma tant’è, il suo, l’Avvocato, lo ha fatto. Ora dovrà dimostrare perseveranza, costanza, non cambiare strategia e soprattutto non cadere nel tranello che gli “estremisti” di destra (dalla Santanché a Sallusti) gli stanno già confezionando: metterla ancora più in rissa e cercare il voto non pro (come avviene nel primo turno) ma contro. Qui si gioca la partita e mai come ora la “Forza Gentile” deve essere amica e compagna. Per cambiare davvero
Maurizio Trezzi

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